GINKO – MUSICA RIBELLE. RECENSIONE A CURA DI MR.BIGGA


musica ribelle   

La Villa Ada è un grande cantiere musicale nel quale le novità non mancano mai. E proprio in questo 2010, la storica crew romana sta facendo parlare di sé, grazie all’attivismo di alcuni suoi membri, che ritagliandosi uno spazio hanno deciso di dare un positivo sfogo alle loro aspirazioni e capacità. E se dunque Villa Ada indica ancora un progetto forte e unitario, al suo interno le diverse anime trovano maniera e modo di vivere e convivere. E così dopo che questa torrida estate, è stata rinfrescata dal suono fresco e vitale di Raina con il suo album “Che Colpa Ne Ho”, questo inverno verrà riscaldato dai ritmi caldi e infuocati di Ginko, con il suo “Musica Ribelle”. A sponsorizzare e distribuire entrambi i dischi è l’instancabile Bizzarri Records, assoluta protagonista della scena reggae italiana in questo 2010.

Il titolo di un album come sempre ci comunica qualcosa, e infatti “Musica Ribelle” vuole riportare in superficie un aspetto che appartiene da sempre alla musica reggae, ovvero il suo essere contro tutto quello che il sistema dominante rappresenta. Per questo Ginko fa una sorta di viaggio nel passato per recuperare quella radice ancora forte e solida, ma troppe volte nascosta. E così nelle 13 tracce che compongono “Musica Ribelle”, emergono importanti temi di natura sociale, quali la ricchezza che si riceve quando ci si apre al cospetto di diversità culturali, con una musica e delle parole che invitano all’incontro e dicono di no allo scontro.

E nella title track, vive e cresce l’amore di Ginko per questa musica, per le emozioni che sa regalare, per il senso di comunione e rispetto che riesce a creare tra la gente, per la magia di una notte che sa creare. Un bel testo scivola su una base ben costruita e ottimamente arrangiata. Non potevano mancare collaborazioni di prestigio e infatti nella veloce e coinvolgente “Il Suono del Reggae”, si registrano le vitali incursioni di Terron Fabio e Lion D. Un gioco di incroci che si ripete anche nella ska tune “Woman”, qui a dare il loro contributo ci sono Nando Popu e Ras Tewelde.

C’è una leggera malinconia nel brano “Ricordi”, quella stessa malinconia mista a gioia che provi quando ricordi i tempi passati. A raccontare questi ricordi, oltre che Ginko, ci sono anche Raina e Lady Flavia, una delle voci più belle del reggae italiano. Un beat dancehall introduce uno dei brani più militanti e combattivi dell’intero album. Si tratta di “Criminali”, quadro desolante e crudo del sistema che ci comanda, contro il quale bisogna unirsi per poterlo combattere. Si ritorna ad un groove reggae con “Cercando Un Senso”, il cui testo parte da questo difficile interrogativo per trovare risposte nella naturalità delle cose.

E proprio il suo essere naturale e vero, permette a Ginko di fare un disco sincero ed immediato, pronto ad essere abbracciato e condiviso sin dal primo ascolto. Un altro tassello dunque che si aggiunge a quelli realizzati in questo 2010, anno come mai avvincente per il reggae italiano.

Recensione a cura di Misterbigga.
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